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31 Dicembre 2011 Articoli
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Il massimo ritardo modale: introduzione
Parte 1/4 - Confrontiamo la teoria con la pratica ripubblicando un articolo del 1999 sulla rivista Lotto 2000 e aggiornato nel 2011. Introduzione.
Introduzione | L'estratto | Serie omogenee | Serie eterogenee
Il solo ritardo non è in grado di esprimere un giudizio oggettivo sul grado di maturità che un numero o una serie può aver raggiunto in un dato momento. Premesso che non esistono “limiti assoluti”, è decisamente importante conoscere i valori massimi più pertinenti per certi tipi di gioco in relazione alla vita del giocatore. Vediamone in dettaglio alcuni aspetti.
Il ritardo è l’elemento di valutazione che maggiormente interessa il lottomatore e che in un certo senso accresce la fiducia nei confronti dell'evento sperato. Tale fiducia è spesso ricompensata ma momenti di attesa oltre quelli soggettivamente sperati, potrebbero causare perdite di gran lunga superiori alle vincite conseguite in precedenza.
Per ovviare a tali inconvenienti, il giocatore ha essenzialmente due armi: la parsimonia limitando la spesa complessiva (al termine della quale è saggio accettare la parziale perdita) e la conoscenza dei “limiti” più probabili entro i quali si dovrebbero contenere tali ritardi. Il termine probabilità, in questo contesto, non è stato usato impropriamente; sappiamo perfettamente che gli eventi sono indipendenti e quindi la probabilità di un numero al Lotto è indipendente dal ritardo ed è sempre 1/18. Semplicemente il quesito probabilistico che ci stiamo ponendo è: qual è il massimo ritardo più probabile che un giocatore può aspettarsi nel suo periodo di osservazione? Anche i fermi oppositori della teoria ritardista provino a dare una risposta.
Da una parte troviamo infatti il giocatore che per esperienza diretta osserva che certi eventi si ripetono costantemente (ad esempio che il più ritardatario oscilla tra le 120 e 200 estrazioni circa), per contro, i sostenitori della tesi antiritardista sostengono che un numero può non uscire mai e che tutto è possibile perché trattasi di eventi indipendenti (cioé ad ogni estrazione vi sono sempre le stesse condizioni iniziali).
A quest'ultimi suggeriamo che negare teoricamente un fenomeno empirico che si verifica da 140 anni e che sarebbe ripetibile anche con corrette simulazioni di estrazioni casuali non è propriamente associabile al cosiddetto metodo scientifico, verso il quale tutti si sentono convinti sostenitori.
Indicare che il massimo ritardo di un numero possa essere poco al di sopra delle 204 estrazioni potrebbe avere poco valore se valutato solo statisticamente (sarebbe ovvio perché oggi è un dato certo), ma le indicazioni di Samaritani nella sua fondamentale pubblicazione del 1937 e prima ancora di Bertrand ed Eulero (proprio i matematici che si studiano nei libri), ad oggi non sono state mai smentite. Certamente lo saranno in futuro...ma la domanda è: quando? A considerazioni puramente teoriche e che contemplano l'infinito noi preferiamo una matematica di misura, quella più confacente alla realtà osservabile.
Nelle tre pagine in cui è stato suddiviso l'articolo originale seguono (L'estratto, Gruppi omogenei, Serie eterogenee) si effettuano i confronti tra i ritardi storici e quelli teorici (massimi modali) sulla base della formula dell' Ing. Ferruccio Aldo Samaritani.
IMPORTANTE NOTA aggiuntiva (anno 2011): nell'aggiornare i dati era necessario rivedere anche i valori massimi modali, in accordo con la formula dell'Ing. Samaritani, in quanto oltre alle nuove estrazioni la periodicità è aumentata (3 estrazioni alla settimana) e le ruote dal 2005 sono diventate 11 (quindi i massimi ritardi saranno tendenzialmente più alti); è stato quindi preferito aumentare le estrazioni totali a 9000 che, se viene mantenuta la stessa periodicità attuale saranno raggiunte nel 2025.
Se possono sembrare tanti anni si tenga presente che il massimo ritardo aumenta logaritmicamente quindi cresce nel tempo ma sempre più lentamente e nel caso dell'estratto si avranno ad esempio solo 9 estrazioni in più.
In tal maniera cambiamo radicalmente il paradigma: non più le estrazioni passate come punto di riferimento ma dei valori puramente teorici valevoli per il futuro e che nel corso degli anni tutti avranno la possibilità di confrontare. Invito quindi scettici, sostenitori della tesi antiritardista e appassionati del Lotto a stampare l'articolo e a conservarlo nel cassetto...l'appuntamento è al prossimo aggiornamento: anno 2025!
Il solo ritardo non è in grado di esprimere un giudizio oggettivo sul grado di maturità che un numero o una serie può aver raggiunto in un dato momento. Premesso che non esistono “limiti assoluti”, è decisamente importante conoscere i valori massimi più pertinenti per certi tipi di gioco in relazione alla vita del giocatore. Vediamone in dettaglio alcuni aspetti.
Il ritardo è l’elemento di valutazione che maggiormente interessa il lottomatore e che in un certo senso accresce la fiducia nei confronti dell'evento sperato. Tale fiducia è spesso ricompensata ma momenti di attesa oltre quelli soggettivamente sperati, potrebbero causare perdite di gran lunga superiori alle vincite conseguite in precedenza.
Per ovviare a tali inconvenienti, il giocatore ha essenzialmente due armi: la parsimonia limitando la spesa complessiva (al termine della quale è saggio accettare la parziale perdita) e la conoscenza dei “limiti” più probabili entro i quali si dovrebbero contenere tali ritardi. Il termine probabilità, in questo contesto, non è stato usato impropriamente; sappiamo perfettamente che gli eventi sono indipendenti e quindi la probabilità di un numero al Lotto è indipendente dal ritardo ed è sempre 1/18. Semplicemente il quesito probabilistico che ci stiamo ponendo è: qual è il massimo ritardo più probabile che un giocatore può aspettarsi nel suo periodo di osservazione? Anche i fermi oppositori della teoria ritardista provino a dare una risposta.
Da una parte troviamo infatti il giocatore che per esperienza diretta osserva che certi eventi si ripetono costantemente (ad esempio che il più ritardatario oscilla tra le 120 e 200 estrazioni circa), per contro, i sostenitori della tesi antiritardista sostengono che un numero può non uscire mai e che tutto è possibile perché trattasi di eventi indipendenti (cioé ad ogni estrazione vi sono sempre le stesse condizioni iniziali).
A quest'ultimi suggeriamo che negare teoricamente un fenomeno empirico che si verifica da 140 anni e che sarebbe ripetibile anche con corrette simulazioni di estrazioni casuali non è propriamente associabile al cosiddetto metodo scientifico, verso il quale tutti si sentono convinti sostenitori.
Indicare che il massimo ritardo di un numero possa essere poco al di sopra delle 204 estrazioni potrebbe avere poco valore se valutato solo statisticamente (sarebbe ovvio perché oggi è un dato certo), ma le indicazioni di Samaritani nella sua fondamentale pubblicazione del 1937 e prima ancora di Bertrand ed Eulero (proprio i matematici che si studiano nei libri), ad oggi non sono state mai smentite. Certamente lo saranno in futuro...ma la domanda è: quando? A considerazioni puramente teoriche e che contemplano l'infinito noi preferiamo una matematica di misura, quella più confacente alla realtà osservabile.
Nelle tre pagine in cui è stato suddiviso l'articolo originale seguono (L'estratto, Gruppi omogenei, Serie eterogenee) si effettuano i confronti tra i ritardi storici e quelli teorici (massimi modali) sulla base della formula dell' Ing. Ferruccio Aldo Samaritani.
IMPORTANTE NOTA aggiuntiva (anno 2011): nell'aggiornare i dati era necessario rivedere anche i valori massimi modali, in accordo con la formula dell'Ing. Samaritani, in quanto oltre alle nuove estrazioni la periodicità è aumentata (3 estrazioni alla settimana) e le ruote dal 2005 sono diventate 11 (quindi i massimi ritardi saranno tendenzialmente più alti); è stato quindi preferito aumentare le estrazioni totali a 9000 che, se viene mantenuta la stessa periodicità attuale saranno raggiunte nel 2025.
Se possono sembrare tanti anni si tenga presente che il massimo ritardo aumenta logaritmicamente quindi cresce nel tempo ma sempre più lentamente e nel caso dell'estratto si avranno ad esempio solo 9 estrazioni in più.
In tal maniera cambiamo radicalmente il paradigma: non più le estrazioni passate come punto di riferimento ma dei valori puramente teorici valevoli per il futuro e che nel corso degli anni tutti avranno la possibilità di confrontare. Invito quindi scettici, sostenitori della tesi antiritardista e appassionati del Lotto a stampare l'articolo e a conservarlo nel cassetto...l'appuntamento è al prossimo aggiornamento: anno 2025!